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Cloud pubblico, privato e ibrido – Qual è la scelta migliore e quali sono le differenze?

by Marco Papavero | Jun 4, 2021 | Gestione Account Tanaza, Gestione del cloud, Monitoraggio della rete, Reti Wi-Fi, Reti Wireless, TanazaOS ITA

Esplora le feature Tanaza
Cloud Pubblico, Privato e Ibrido

Cloud pubblico, privato e ibrido – Qual è la scelta migliore e quali sono le differenze?

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Cloud Pubblico vs Cloud Privato vs Cloud Ibrido - Cosa scegliere e perchè?
Cloud Pubblico - PROs and CONs
PROs

– Riduzione dei costi per l’hardware. Nessun bisogno di infrastrutture on-primises.

– Riduzione dei costi per manutenzione del sistema.

– Maggiore affidabilità

– Scalabilità e flessibilità on-demand

CONs

– Minor sicurezza. La sicurezza più vulnerabile è spesso vista come il principale svantaggio dei cloud pubblici; tuttavia, la maggior parte dei cloud ha misure di sicurezza straordinarie.

– Assenza di controllo totale sulle informazioni in cloud

Cloud Privato - PROs and CONs
PROs

– Maggior controllo sulle configurazioni e che le risorse all’interno dell’infrastruttura non vengano condivise.

– Più sicuro rispetto ad altre soluzioni cloud, in quanto l’implementazione è per una singola organizzazione. Tutte le parti dell’ecosistema sono progettate per garantire livelli di sicurezza più elevati.

– Prestazioni migliori poiché tutti i dati rimangono protetti da un firewall e sono meno esposti ai rischi per la sicurezza di Internet.

CONs
– Costi più alti. Nel complesso, i cloud privati ​​sono più costosi del cloud pubblico in quanto richiedono sia hardware che manutenzione.

– Costi OpEx più elevati: le aziende devono tenere conto del costo delle licenze per le applicazioni software e del sistema operativo per gestire l’intera infrastruttura.

– Manutenzione continua. I cloud privati ​​sono un investimento che richiede supporto e manutenzione continui e la necessità di team IT interni altamente qualificati per gestire e controllare i sistemi.

Cloud ibrido - PROs and CONs
PROs

– Flessibilità fino ad una certa misura, a seconda che ci siano o meno key controller on-primises

– Scalabilità e distribuzione. 

– Maggiore mobilità e sicurezza dei dati.

CONs

– Difficile da implementare e mantenere.

– I costi più elevati sono dovuti al cloud privato e alla necessità di hardware e software estesi.

– Necessità di team IT interni altamente qualificati.

– Problemi di sicurezza dovuti al coinvolgimento di servizi terzi.

– La compatibilità e l’integrazione dei dati tra cloud pubblici e privati ​​può essere più complessa

Cloud pubblico, privato, ibrido: il dibattito sugli ambienti cloud è stato a lungo terreno di discussione nel settore IT. Perché si dovrebbe considerare il cloud pubblico invece del cloud ibrido o privato? Quali sono i vantaggi di ciascuno di questi ambienti? Qual è l’alternativa migliore?
La scelta tra soluzioni di cloud pubblico, privato e ibrido dipende da una serie di fattori. Conoscendo i punti in comune e le differenze, puoi essere più informato su come ogni tipo di cloud computing potrebbe avere un impatto sulla tua azienda.

Il cloud computing rappresenta l’alternativa al tradizionale data center on-premises, in quanto i servizi IT vengono forniti attraverso Internet. L’ambiente cloud fornisce un portale online facilmente accessibile che rende adatto all’utente la gestione delle risorse di calcolo, archiviazione, rete e applicazione.
Il cloud computing, in generale, riduce il costo e la complessità della gestione dell’infrastruttura IT aziendale.

I principali vantaggi del cloud riguardano:

  • Costo: i notevoli costi di capitale (CAPEX) possono essere drasticamente ridotti, e il costo totale di proprietà (TCO) può essere facilmente monitorato.
  • Velocità: si può accedere alle risorse più velocemente.
  • Scalabilità: il requisito delle risorse può essere aumentato o diminuito in base alle esigenze aziendali.
  • Produttività: mentre si usa il cloud computing, c’è meno bisogno di fare sforzi per applicare e mantenere hardware e software. In questo modo, il team IT può concentrarsi sul raggiungimento degli obiettivi aziendali ed essere più produttivo.
  • Affidabilità: il back-up e il recupero dei dati è meno costoso e veloce.
  • Sicurezza: un grande insieme di policy, tecnologie e controlli può estendere la sicurezza del tuo business.

Cloud computing nel settore WiFi

Il cloud computing è stato un argomento a lungo discusso nell’industria WiFi, perché, come per altre divisioni dell’informatica, offre capacità altamente scalabili.
Le reti cloud offrono un modello di implementazione da remoto, nei casi in cui le risorse del personale IT sono inadeguate. La gestione via cloud può avvenire da qualsiasi luogo: i team IT distribuiti o centralizzati possono facilmente gestire e monitorare i siti distribuiti.

Il vantaggio più consistente del cloud networking è che un’azienda di qualsiasi dimensione può avere accesso ad una soluzione wireless di classe enterprise, evitando che il personale IT venga oberato di attività da svolgere o che budget per attività IT sia consumato ineficcaciemente.

Una delle scelte più ardue per le aziende è sempre stato quella tra implementare una WLAN gestite con controller on-premises o con controller cloud come architettura più adatta.

Risalendo agli inizi della storia delle WLAN, ogni access point wireless veniva configurato e gestito separatamente l’uno dall’altro, attraverso controller on-primises. Questa scelta di procedere era ragionevole all’epoca perché gli access points erano distribuiti in aree specifiche, e il numero di dispositivi che si connettevano alle reti WiFi era decisamente ridotto.

Oggi il WiFi sta guadagnando sempre più il favore del business, grazie all’efficienza dei costi. Ma, possedere e gestire una soluzione di infrastruttura WiFi richiede tempo e investimenti di capitale notevoli. Molti fornitori di infrastrutture WiFi hanno iniziato a guardare verso l’architettura cloud anche per l’implementazione di reti WiFi, così da lanciare soluzioni wireless basate sul cloud.

Con la rapida evoluzione e la crescente complessità della WLAN, sta diventando più difficile e costoso per le aziende avere personale interno specializzato in WiFi. Le organizzazioni si affidano sempre più all’esperienza dei Managed Solution Provider (MSPs) per colmare questo divario. Se gli MSPs ottimizzano la soluzione cloud, possono rendere il modello di business molto più efficace e conveniente, soprattutto grazie alla gestione remota. La gestione remota è, infatti, semplice da utilizzare, permette funzioni di monitoraggio, reporting ed è ormai di fondamentale aiuto per la risoluzione dei problemi.

Tipi di cloud computing: Cloud pubblico, privato, ibrido

Il cloud computing include una gamma di categorizzazioni e modelli di architettura che possono essere classificati in tre tipi principali:


  • Cloud pubblico è il cloud in cui le risorse sono di proprietà e gestite da un fornitore di servizi cloud di terze parti e possono essere condivise con altre organizzazioni. Tutti gli Access Points WiFi si connettono direttamente all’infrastruttura del cloud pubblico su Internet, senza bisogno di avere alcun dispositivo intermediario come un controller hardware. Il traffico di gestione è completamente isolato dal traffico degli utenti e raggiunge in modo sicuro l’infrastruttura cloud. Il traffico degli utenti scorre attraverso e va direttamente a destinazione essendo invisibile all’infrastruttura cloud. Poiché la stessa infrastruttura serve più clienti, c’è un’eccellente economia di scala e la possibilità di fornire servizi in modo granulare e conveniente è concreta.

  • Cloud privato ha gli stessi servizi del cloud pubblico, ma esclusivamente all’interno di una singola azienda o organizzazione. La sicurezza offerta da un modello di cloud privato è adatta a qualsiasi organizzazione che ha bisogno di archiviare ed elaborare dati privati o attività particolarmente sensibili. L’impostazione di un cloud privato può implicare alcuni costi di set-up, e per questo motivo, questa tipologia di cloud di solito richiede una certa scala minima per essere economicamente sostenibile.

  • Cloud ibrido è un ambiente di cloud computing che utilizza una miscela di servizi on-premises, cloud privato e cloud pubblico grazie ad una tecnologia che permette alle applicazioni di dati di essere condivise tra loro. I dati possono essere memorizzati localmente on-premises in hardware dedicato aggiuntivo mentre sono accessibili da remoto.

Come scegliere il cloud più adatto tra cloud pubblico, privato e ibrido?

Il modello di cloud che si sceglie dipende dalle caratteristiche che si ritengono più importanti e da quanto si vuole investire. Il cloud pubblico, più conveniente, è facile da gestire e offre allo stesso tempo una notevole scalabilità e affidabilità. Il cloud privato invece dà più controllo su dove i dati vengono memorizzati e li tiene più confinati al prezzo di un costo di set-up più alto.

Di solito, le PMI sono a loro agio con le soluzioni di cloud pubblico, in quanto possono ottimizzare i loro costi e sfruttare una grande flessibilità. I progetti governativi possono richiedere l’approccio del cloud privato per la politica, così da mantenere tutti i dati su server specifici dedicati a loro, e situati dove preferiscono. Il cloud ibrido comporta l’unione di entrambe le soluzioni, memorizzando i dati su un dispositivo che si trova in sede, e quindi non nel cloud, ma consentendo l’accesso da remoto, tramite un portale che agisce come un tunnel per tornare al dispositivo in sede. Questo approccio può avere alcuni vantaggi ma anche una serie di limitazioni.

Quali sono gli svantaggi del cloud ibrido rispetto al cloud pubblico?

Cloud Pubblico Cloud Ibrido
Maggiormente conveniente Economicamente più caro
No Single point of failure Single point of failure
Configurazione semplice Configurazione complessa
Nessun personale IT on-site richiesto Personale IT on-site richiesto
Zero-touch provisioning APs non si connettono automaticamente al cloud e devono essere forniti
Scalailità illimitata Scalabilità ridotta
Maggior flessibilità software grazie a integrazioni di terze parti Flessibilità software limitata
Assistenza garantita Assistenza ridotta

Nella scelta tra cluod pubblico, privato e ibrido, quest’ultimo sembra mostrare più flessibilità, combinando elementi dei principali degli altri due tipi di modelli. Il cloud ibrido evidenzia anche degli svantaggi, soprattutto quando si considerano più access points.

  • Numero di dispositivi da implementare: in generale, il modello di cloud ibrido richiede l’implementazione di un dispositivo hardware aggiuntivo dedicato alla memorizzazione dei dati e all’abilitazione del controllo remoto. Ciò implica un potenziale impatto elevato sul numero di dispositivi da distribuire. Per esempio, con una soluzione public cloud, 100 negozi al dettaglio richiederanno 100 APs, e questi APs si collegheranno direttamente all’infrastruttura del cloud pubblico. Al contrario, la soluzione cloud ibrido applicata a questo scenario avrebbe bisogno di un controller hardware ibrido per ogni luogo così da abilitare la connettività da ogni AP al Cloud. In questo modo, i costi sono generalmente molto influenzati.
  • Singolo point of failure: i controller hardware o le cloud key, rappresentano un singolo point of failure. In questo scenario, l’intero sistema è a rischio anche solo quando un singolo elemento fallisce, poiché l’intera visibilità remota e le capacità di configurazione centralizzata vengono interrotte.

  • Configurazione complessa: in un sistema cloud ibrido, è necessario configurare la cloud key e associarla agli APs, e quindi collegarla al portale cloud. Il set-up potrebbe essere molto complicato. Al contrario, le soluzioni di cloud pubblico permettono semplicemente di collegare le unità e vederle auto-provisionare, dato che non c’è nessun dispositivo intermedio da configurare.

  • Personale IT on-site: a volte gli APs, la cloud key e il portale cloud vengono dissociati per qualche motivo. Ad esempio, gli AP vengono riportati alle impostazioni di fabbrica. Ciò significa che sarà necessario avere personale tecnico in loco per ripristinare tutte queste associazioni.

  • Scalabilità limitata: le soluzioni basate su cloud key (e anche i controller hardware aziendali di fascia alta) hanno un limite intrinseco di scalabilità, poiché possono supportare un numero limitato di APs. Una volta superata questa soglia, c’è la necessità di cambiare il controller hardware. Dall’altra parte, il cloud pubblico ha una scalabilità illimitata per definizione.

  • Flessibilità software limitata: le soluzioni di cloud ibrido, mantenendo tutti i dati su un dispositivo locale, non consentono la flessibilità delle soluzioni cloud, che possono letteralmente collegare qualsiasi AP a sistemi di terze parti. Per esempio, i sistemi di Location Analytics possono essere abilitati solo se c’è una forte integrazione tra gli APs e le infrastrutture cloud tramite API.

  • Disaster recovery: i venditori di cloud ibrido appartengono di solito all’industria dell’hardware e non sono orientati ai servizi. Il loro modello di business è concepito per vendere hardware, non necessariamente per aiutare gli utenti a gestire le reti. Al contrario, la missione di un fornitore di cloud pubblico è quella di abilitare le aziende IT mentre forniscono servizi gestiti. Per esempio, se c’è un disastro e tutti i dispositivi si resettano a causa di una scossa elettrica, il supporto di un fornitore ibrido può affermare che si sarebbero dovuti eseguire back-up giornalieri. D’altra parte, un fornitore di cloud pubblico può affermare che il disastro è stato gestito proprio dai back-up giornalieri, eseguiti come parte del servizio, quindi non c’è bisogno di ulteriori azioni in quanto le attività svolte si occupano di tutto.

8 motivi per cui il cloud pubblico dovrebbe essere la vostra scelta rispetto al cloud ibrido

  • Nessun point of failure: il cloud pubblico non ha un singolo punto di vulnerabilità. Ciò significa che anche se una parte dell’infrastruttura si guasta, l’intero sistema non smetterà di funzionare.

  • Configurazione semplice: il cloud pubblico non ha bisogno di una configurazione elaborata. Non è necessario associare gli APs alla cloud key e la cloud key all’account cloud.

  • Nessuna necessità di recarsi sul posto per risolvere problematiche: con il cloud pubblico gli amministratori di rete non devono mai recarsi sul posto per riassociare AP/cloud key. Questo può accadere quando una cloud key non funziona o viene resettata.

  • Zero-touch provisioning: Il cloud pubblico fornisce lo zero-touch provisioning. Con un cloud ibrido invece, gli APs non si connettono automaticamente al cloud e devono essere approvvigionati.

  • Scalabilità: il cloud pubblico ha una scalabilità illimitata. Nel cloud ibrido, invece, alcune cloud key supportano un numero massimo di APs e a volte hanno tempi di risposta più lenti.

  • Costo: non servono costosi controller, che per sedi con un basso numero di APs possono rappresentare una percentuale importante dell’investimento hardware totale.

  • Flessibilità del software: il cloud pubblico è pronto a integrarsi con illimitati sistemi e applicazioni di terze parti che possono fornire le esatte funzionalità di cui avete bisogno, dall’analisi della posizione ai servizi di marketing all’IoT.

  • Non sei da solo: in caso di disastro, puoi contare su un team di professionisti il cui obiettivo è quello di abilitare le operazioni e mantenerle operative, qualunque cosa accada.

Cosa offre Tanaza

Tanaza è un software di gestione cloud-based intuitivo e reattivo che rende la distribuzione, la configurazione e il monitoraggio remoto delle reti WiFi efficiente e senza sforzo. La piattaforma si basa su TanazaOS, un potente sistema operativo basato su Linux compatibile con gli access points WiFi di diverse marche.
Con Tanaza, è possibile gestire le impostazioni di decine, centinaia o migliaia di access points WiFi da una singola piattaforma di controller cloud. Gli utenti possono abilitare gli SSIDs, configurare gli indirizzi IP, impostare la potenza radio e i canali e molto altro ancora dalla dashboard WiFi gestita.

L’efficienza operativa è aumentata consentendo configurazioni a livello di rete e massimizzando la disponibilità del servizio. È possibile riconfigurare gli access points senza riavviarli o far ripartire i servizi.

La piattaforma è progettata per migliorare l’efficienza nell’implementazione di reti WiFi su larga scala. Consente agli utenti di configurare, gestire e monitorare da un’unica piattaforma, più organizzazioni e reti WiFi, access points basati su cloud, SSIDs e anche client.

Tanaza permette agli utenti di impostare le configurazioni di base della rete, che vengono applicate di default a tutti gli access points gestiti dal cloud in quella rete. Questa caratteristica assicura un provisioning senza problemi, veloce e facile per tutti i nuovi access points in una rete WiFi su larga scala.

Tanaza si basa su Amazon Web Services (AWS). In questo modo garantisce i più alti livelli di precisione disponibili sul mercato, operando su un’infrastruttura cloud sicura, altamente disponibile e ridondante.

Tanaza non solo fornisce la sua infrastruttura come Public Cloud Software-as-a-Service, tecnologia perfetta per ottimizzare i costi, ma anche come soluzione di Private Cloud per Service Providers ed operatori di alto livello.

Cosa scegliere tra cloud pubblico, privato e ibrido?

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Progettare reti WiFi – Cosa prendere in considerazione quando si disegnano reti WLAN

by Marco Papavero | Jun 3, 2021 | Gestione Account Tanaza, Gestione del cloud, Monitoraggio della rete, Reti Wi-Fi, Reti Wireless, TanazaOS ITA

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Progettare Reti WiFi - Punti Chiave da Tenere in Considerazione

Progettare reti WiFi – Cosa prendere in considerazione quando si disegnano reti WLAN

Quando si considera di progettare reti WiFi, è necessario tenere a mente molti fattori per una pianificazione accurata. In questo articolo del blog, non verranno illustrati i tipici tutorial how-to riguardo a ‘come progettare una WLAN’. Verranno, invece, evidenziati gli elementi chiave da prendere in considerazione per progettare con successo una rete WLAN.

Progettazione di reti WiFi. Quali considerazioni chiave tenere a mente?

Pianificare per la capacità, non per la copertura

Non molto tempo fa, progettare reti WiFi era un’attività piuttosto incentrata su indagini fisiche del sito per determinare il numero di access points necessari per fornire una copertura sufficiente. In seguito, si valutavano i risultati e si confrontava la quantità di APs con un minimo accettabile di potenza del segnale, e l’intero piano per progettare reti WiFi veniva considerato un successo.
Seguire questa strada è indicato per le WLAN che sono pianificate per la copertura, ma certamente non è l’approccio adeguato per soddisfare i requisiti di capacità. Per esempio, quando si pianifica per la copertura RF, si tralasciano elementi chiave come il numero di utenti concorrenti, le esigenze di larghezza di banda delle applicazioni e le capacità che si coprirebbero se invece si progettasse per la capacità.

Gli ingegneri wireless e i consulenti IT devono comprendere appieno i requisiti di progettazione della rete per garantire una pianificazione di successo. Questo passo è cruciale, quindi è fondamentale non saltarlo! Comprendere questo concetto ti aiuterà a ridurre la necessità di ulteriori indagini sul sito dopo l’implementazione dell’infrastruttura WiFi e a distribuire access points aggiuntivi nel lungo periodo.

Ecco i dettagli da tenere in considerazione:

  • Quali tipi di applicazioni saranno previste nella rete, ad esempio navigazione web, chiamate VoIP, software o streaming video? Calcola la larghezza di banda per utente con il nostro strumento.
  • Quali tecnologie dovrebbe supportare l’infrastruttura WiFi (802.11 a/b/g/n/ac)?
  • Quanti dispositivi client si collegheranno alla rete WiFi simultaneamente? Questo ti aiuterà a determinare il numero di flussi spaziali, la tecnologia e il tipo di access point.
  • Quali sono le aree chiave che devi coprire per fornire il WiFi?
  • Stimare il numero di dispositivi simultanei per area
  • Controllare se ci sono limitazioni per il cablaggio o eventuali requisiti estetici, per esempio, soluzione mesh.
  • Considerare anche i vincoli di potenza. È molto più utile avere un’infrastruttura dotata di PoE+ che ti permette di supportare access points ad alte prestazioni. Una volta raccolte tutte queste informazioni, puoi pianificare adeguatamente la capacità!

Utilizzo del canale

La piattaforma di gestione della rete WiFi che scegliete dovrebbe avere incorporato uno tool per gestire la radiofrequenza. In questo modo è possibile assegnare dinamicamente i canali agli access points, regolare la potenza di trasmissione dell’access points e fornire un’attenuazione del calo di copertura per l’infrastruttura WiFi.
Per esempio, per lo standard wireless 802.11ac, la gestione della radiofrequenza dovrebbe essere eseguita a 20, 40 e 80MHz di larghezza di canale. Diversi dispositivi client supporteranno diverse larghezze di canale per i protocolli 802.11. I dispositivi client che supportano le larghezze di canale più ampie supporteranno una maggiore larghezza di banda all’interno di quel particolare protocollo.

Stimate quanti dispositivi client potete allocare per banda. Con le nuove tecnologie, più dispositivi client ora supportano il funzionamento dual-band, e quindi usando dispositivi di implementazione proprietari possono essere indirizzati a 5 GHz. Un tipico approccio progettuale è quello di fare una divisione 30/70 tra 2,4 GHz e 5 GHz. Ricordatevi di fare i conti!

Roaming

Quando desiderate progettare reti WiFi è sempre bene, specialmente per ambienti ad alta densità, che il roaming avverrà molto spesso. Avere access points che supportano il roaming veloce o un software di gestione WiFi che può dare questa capacità ai punti di accesso è fondamentale: il roaming veloce aiuta a ridurre la latenza delle applicazioni mentre il dispositivo client si sposta da un access point a un altro.
Il posizionamento degli access points gioca un ruolo significativo nel roaming. Anche dopo aver distribuito gli APs nelle giuste posizioni, il roaming potrebbe non funzionare come ci si aspetterebbe. Questo è semplicemente dovuto alla varietà di dispositivi client collegati in rete con diverse schede di interfaccia (NIC) e algoritmi di roaming.

Tenete a mente che in ambienti ad alta densità, è accettabile se un dispositivo client non effettua il roaming verso ogni access point nel percorso di roaming e lo effettua solo verso ogni altro access point, fino a quando il roaming è senza soluzione di continuità e prima che il Received Signal Strength Indicator (RSSI) del dispositivo client scenda tra 75 dBm e 80 dBm.

Anche se il dispositivo client di solito prende la decisione di roaming, un software di gestione come Tanaza permette di abilitare la funzione di roaming veloce sopra i dispositivi compatibili con la nostra piattaforma. Per massimizzare la velocità e facilitare il roaming, dovreste disattivare le velocità di dati inferiori a sostegno dei protocolli wireless legacy.

Pensa mobile – Ancora una volta, pensa mobile

Un buon piano per progettare reti WiFi deve essere costruito, anche, per il mobile – è un must, non un lusso! Il design wireless per l’implementazione dovrebbe essere ottimizzato per ogni dispositivo, da smartphone e IoT a computer e tablet. Avere il giusto design wireless viene prima di tutto, soprattutto quando si assicurano prestazioni elevate del dispositivo e la mobilità generale per una migliore esperienza dell’utente finale. Questo significa anche considerare caratteristiche come 802.11r/w/v.

 

SSIDs

Per massimizzare le prestazioni nello spazio wireless e semplificare l’implementazione, cercate di ridurre al minimo il numero di SSIDs trasmessi nell’ambiente. Lo svantaggio di abilitare più SSIDs è che genera un utilizzo extra del canale a causa dell’overhead. Un obiettivo di tre SSIDs per access point fornisce un modello di distribuzione flessibile, ma semplice.
Per esempio, si può avere un SSID che utilizza un captive portal per l’accesso degli ospiti e il provisioning dei client 802.1x. Un secondo SSID per utenti e dispositivi autenticati 802.1x. E un terzo SSID per casi d’uso particolari o dispositivi wireless specializzati, per esempio, telefoni VoIP abilitati al Wi-Fi, dispositivi non compatibili con 802.1x o dispositivi di rete specializzati.

Per altri casi d’uso, possono essere necessari diversi SSIDs a seconda delle vostre esigenze specifiche, ma cercate di non avere più di 3 SSIDs per access point.

 

BYOD

Gli utenti vogliono collegare i loro dispositivi personali alle reti WiFi pubbliche e private. È lo standard. Basta assicurarsi che gli utenti siano indirizzati attraverso un filtro dei contenuti web per fornire un’esperienza di navigazione sicura a tutti gli utenti.
Tanaza dispone di un filtro di contenuti di rete integrato all’avanguardia che blocca gli utenti dall’accesso a siti web e applicazioni inappropriati o non autorizzati durante l’utilizzo delle vostre reti WiFi. Questo filtro blocca le pagine internet malware e può funzionare anche come strumento di controllo parentale.

Infine, con Tanaza disponete di un limite di consumo di banda per utente nella rete per gestirne le prestazioni. Non dimenticate di prendere in considerazione che la tendenza BYOD ha una conseguenza diretta sulla larghezza di banda e il requisito di throughput.

 Limitazione della larghezza di banda

La nostra ultima raccomandazione per progettare reti WiFi nel modo migliore è di mettere in atto un limite di larghezza di banda per dispositivo client su tutto il traffico della rete wireless. E’ importante considerare che se dà la priorità ad applicazioni come video e voce, questo avrà un impatto significativo sulla larghezza di banda della rete, limitando le prestazioni di altre applicazioni. Per esempio, 5 Mbps è una buona raccomandazione per un limite di larghezza di banda per client in un ambiente ad alta densità. Naturalmente, è possibile trascurare questo limite per dispositivi e applicazioni specifiche e regolarlo in base alle proprie esigenze particolari.
Con l’uso sempre crescente di dispositivi IoT, così come l’uso esponenziale di applicazioni basate su cloud, critiche per le imprese in tutto il mondo, gli specialisti e i consulenti IT sono costretti ad essere un passo avanti ed essere preparati.

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Pianificazione della capacità di rete

by Marco Papavero | Jun 3, 2021 | Gestione Account Tanaza, Gestione del cloud, Monitoraggio della rete, Reti Wi-Fi, Reti Wireless, TanazaOS ITA

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Pianificazione della Capacità di Rete

Risoluzione dei problemi delle reti Wi-Fi con il modello OSI

La pianificazione della capacità di rete è il processo di progettazione di una rete wireless per una specifica posizione, larghezza di banda, numero di access points, utilizzo del canale e altri vincoli di capacità di rete. Condurre una corretta pianificazione della capacità di rete aiuta gli ingegneri di rete a pianificare adeguatamente la struttura WiFi.
Il processo di progettazione di una rete WiFi può iniziare in molti modi. Tutti i team IT prendono una strada diversa quando si tratta di pianificare la struttura di una WLAN. Tuttavia, l’obiettivo di fornire connettività a un luogo specifico in cui gli utenti saranno connessi alla rete non cambia.

Nel nostro precedente articolo, abbiamo messo insieme sette raccomandazioni chiave per gli ingegneri di rete per pianificare una migliore progettazione della rete WiFi.

In questo articolo, prenderemo in considerazione un approccio pratico per pianificare le reti wireless. Prima di andare in profondità nell’argomento, diamo una rapida occhiata alle differenze tra la pianificazione di una rete wireless per la copertura e la capacità.

Rete wireless per la copertura

Quando si distribuiscono le WLAN per la copertura, ci sono tre variabili principali da considerare: impostazioni di potenza del dispositivo, ambiente fisico (come edifici, ostacoli, muri) e capacità dell’antenna del dispositivo. Le ultime apparecchiature aziendali adattano automaticamente le loro impostazioni per fornire una copertura ideale. Tuttavia, sono finiti i tempi in cui si pianificava la copertura. Al giorno d’oggi, con la rapida crescita dei dispositivi IoT connessi alle reti, gli utenti non vogliono solo collegare i loro laptop e smartphone a una rete WiFi. Vogliono essere in movimento e avere comunque un’ottima connessione. Vogliono caricare, scaricare e trasmettere contenuti in streaming senza la “sofferenza-buffer” e la lentezza di caricamento.

Di conseguenza, pianificare solo per la copertura sembra essere insufficiente per le esigenze degli utenti attuali. Una corretta progettazione WLAN per la capacità e la copertura, unita all’analisi dello spettro e alle indagini sul sito di convalida (pre e post-distribuzione), ridurrà la maggior parte dei ticket di assistenza che arriveranno relativi alle prestazioni delle reti dei clienti.

Rete wireless per la capacità

Quando si progetta per la capacità, invece, bisogna analizzare più variabili che daranno forma alla decisione finale, come l’applicazione principale da supportare, quanti utenti useranno la rete simultaneamente, la stima della larghezza di banda per utente e tutti gli access points. E’ importante inoltre pianificare la convalida del sito che, tra tutte le cose utili, ti aiuta a evitare i tipici buchi di copertura nelle reti WiFi.

Al giorno d’oggi, progettare le WLAN rigidamente per la copertura è un concetto antiquato. La capacità della WLAN e la riduzione del consumo di tempo d’aria vengono prima di tutto. Prima di iniziare una progettazione WLAN, è necessario valutare lo scopo primario della rete, l’applicazione principale da supportare, il numero di utenti simultanei, il tipo di dispositivi client previsti nella rete, l’obiettivo della larghezza di banda per utente e il throughput degli access points
Guardiamo ogni segmento in modo più dettagliato.

Pianificazione della capacità della rete wireless – Come iniziare

Segui questi passi per iniziare la progettazione della WLAN basata sulla capacità:

  • Valutare il requisito di larghezza di banda dell’applicazione
  • Quando si valuta il throughput dell’applicazione, ce n’è una principale che guida il bisogno di connettività. Prendiamo una scuola come esempio per questo articolo.
  • L’applicazione primaria della scuola potrebbe essere basata su un browser, lo streaming di una lezione video o una piattaforma di apprendimento.
  • Capire di cosa ha bisogno la scuola vi aiuterà a sapere quale dovrebbe essere l’obiettivo di larghezza di banda per utente. Quest’ultimo fattore guiderà ulteriori decisioni nella progettazione della rete.
  • Tanaza ha implementato uno strumento che può aiutare a calcolare il requisito di larghezza di banda. Sebbene sia stato sviluppato per suggerire il tipo di access points adatti per luogo e tipo di applicazione, è utile anche per stimare la larghezza di banda richiesta per connessione utente. Controlla qui.

Valutare il throughput aggregato delle applicazioni

Una volta che si conosce il throughput della larghezza di banda per applicazione e connessione, si può calcolare il necessario throughput aggregato delle applicazioni nell’area che si intende coprire con la WLAN.
Come regola generale, si dovrebbe avere un throughput applicativo aggregato per diverse aree. Per esempio, uno per le aule, un altro per i corridoi e gli uffici del personale, poiché le connessioni e il fabbisogno potrebbero essere diversi in ogni area.

Quindi, diciamo che stai progettando una rete WiFi per una scuola per supportare lo streaming video, che richiede almeno 3 Mbps per utente in una classe di 50 studenti.

[Throughput dell’applicazione] * [Numero di utenti concorrenti] = Throughput aggregato dell’applicazione
Se facciamo un rapido calcolo, il risultato sarebbe:
3 Mbps * 50 studenti = 150 Mbps per l’aula
Nota: il risultato che si ottiene qui è una stima teorica da usare nei calcoli del passo 4.

Valutare il throughput aggregato per access point

In pratica, la maggior parte degli APs supporta le ultime tecnologie e le massime velocità di trasmissione dati definite secondo gli standard. Il throughput medio dell’AP disponibile è di solito dettato da altri fattori come le capacità dei dispositivi client, gli utenti concorrenti per access point, il tipo di tecnologie da supportare e la larghezza di banda.
In realtà, le capacità dei dispositivi client possono avere un impatto significativo sul throughput, poiché i dispositivi stessi che supportano solo le tariffe legacy avranno un throughput inferiore rispetto a un dispositivo client che supporta tecnologie più recenti.

Quando si valutano i requisiti di velocità dei dispositivi client, è possibile eseguire un sondaggio sui device per determinare le loro capacità wireless. Per esempio, se la scuola vuole dare la priorità al throughput per l’hardware proprietario, dovresti identificare le bande wireless supportate da quei dispositivi (per esempio, 2.4 GHz contro 5 GHz). Inoltre, è fondamentale controllare gli standard wireless supportati (802.11a/b/g/n/ac) e il numero di flussi spaziali che ogni dispositivo supporta.

 

Raccomandazioni

Per garantire la qualità dell’esperienza, assicurati di avere circa 25 dispositivi client per radio o 50 dispositivi client per AP in ambienti ad alta densità.
In un contesto ad alta densità, suggeriremmo di avere una larghezza di canale di 20 MHz per ridurre il numero di access point che utilizzano lo stesso canale.
I dispositivi client non sempre supportano le velocità di trasmissione dati più elevate. Sulla base della velocità di trasmissione dati pubblicizzata dal produttore, è bene stimare la capacità di trasmissione wireless del dispositivo client. Una pratica comune è quella di considerare circa la metà della velocità dei dati. Dopo di che basandosi su questo valore, ridurre ulteriormente il throughput del 30% per una larghezza di canale di 20 MHz.

Calcolare quanti punti di accesso sono necessari per una perfetta pianificazione della capacità della rete

Suggeriamo di ricontrollare i requisiti di throughput dell’applicazione. Questo avrà un forte impatto sul numero di access points da distribuire e, quindi, aumenterà i vostri costi operativi se questi saranno calcolati male.
Tornando al nostro esempio precedente, prendiamo in esame la progettazione della WLAN per una scuola con i seguenti requisiti e presupposti:

  • Applicazione principale da supportare: streaming video, che richiede 3 Mbps con risoluzione standard.
  • L’aula ospita 50 studenti che trasmettono video in streaming sul portatile della scuola allo stesso tempo.
  • Tutti i portatili supportano lo standard wireless 802.11ac. Inoltre, hanno la capacità di 3 flussi spaziali.
  • La rete WiFi è configurata per canali da 20MHz.
  • L’access point WiFi produce fino a 101 Mbps di throughput.
  • Per calcolare approssimativamente quanti AP sono necessari per soddisfare la capacità dell’applicazione di streaming video, utilizzare la seguente formula:


[Throughput aggregato dell’applicazione] / [Access Points Throughput] = Numero di Access Points basato sul throughput

150 Mbps/101Mbps = 1,48 ~ 2 AP per aula.

Una volta definito il numero di access points, si può procedere al loro posizionamento fisico. Esegui un’indagine del sito per garantire un’adeguata copertura del segnale in tutte le aree e anche una corretta spaziatura degli APs sulla planimetria, con la minima interferenza co-canale e una corretta sovrapposizione delle celle. È fondamentale considerare l’ambiente RF e i materiali di costruzione usati per il posizionamento degli APs.

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Risoluzione dei problemi delle reti Wi-Fi al livello 1 con il modello OSI

by Marco Papavero | Jun 1, 2021 | Gestione Account Tanaza, Gestione del cloud, Monitoraggio della rete, Reti Wi-Fi, Reti Wireless, TanazaOS ITA

Come utilizzare il modello OSI per risolvere i problemi di rete a livello 2

Come risolvere problemi di rete WiFi con il modello OSI?

TransferTransfer

Scopri come risolvere problemi di rete WiFi con il modello OSI

L’implementazione di una rete WiFi performante e all’avanguardia che permetta di fornire alte prestazioni e affidabilità si è rivelata un compito impegnativo per molte imprese. Le reti wireless possono essere costose e complesse da impostare e implementare; quindi, le organizzazioni, più che mai, cercano assistenza dai fornitori di servizi.

Giustamente, avere una soluzione WiFi gestita dal cloud che individua proattivamente i problemi di prestazioni prima che i clienti sappiano che esistono, è diventata una necessità. Al giorno d’oggi, gli amministratori di rete devono essere in grado di risolvere i problemi subito, in remoto e velocemente.

Delineare i problemi delle reti wireless

Prima di tentare di risolvere qualsiasi problema con le WLAN è fondamentale capire la radice del problema e raccogliere informazioni sulla situazione rispondendo alle domande delle Cinque W (chi, cosa, quando, dove, perché), così da delineare la problematica e definire un piano d’azione.

Identificare il problema ponendo le domande giuste al vostro cliente.

  • Qual è il problema del cliente? Ha una connessione a Internet lenta o non riesce a connettersi completamente? La connessione a Internet cade a caso?
  • Quando si verifica il problema di disconnessione? Sempre, in certi momenti della giornata, una volta ogni tanto? I timestamp sono fondamentali: Controlla i file di log dei punti di accesso che stai monitorando.
  • Dove si verifica il problema di disconnessione? Il problema descritto nella prima domanda si verifica in un’area specifica? In più aree? È in tutto il campus? Ponendo questa domanda, il problema può essere isolato ad un singolo access point o a un’area specifica?
  • Chi viene colpito da questo problema? Il problema riguarda un solo client o molti dispositivi client? Se colpisce molti dispositivi, potrebbe essere un problema più complesso; tuttavia, se colpisce un solo client, potrebbe essere un problema del dispositivo stesso e non dell’intera infrastruttura di rete WiFi.
  • Perché il problema si verifica? Per lo più potrebbe essere associato a modifiche effettuate dal cliente. Capire se il cliente ha fatto qualche cambiamento alla struttura WiFi che potrebbe aver innescato il problema è fondamentale.

Una volta che hai raccolto tutte le informazioni chiave dal tuo cliente, è il momento di iniziare la risoluzione dei problemi delle WLAN, livello per livello.

Come risolvere problemi di rete con il modello OSI

A Tanaza, ci piace adottare un approccio strutturato quando si tratta di risolvere i problemi delle reti wireless. Usiamo il modello OSI (Open Systems Interconnection) come struttura per la risoluzione dei problemi delle reti.

Il modello OSI è un modello concettuale che permette a diversi sistemi di comunicazione di “parlare” nella stessa “lingua” utilizzando protocolli standard. Questo linguaggio universale per le reti di computer divide il sistema di comunicazione in sette diversi livelli, ognuno sovrapposto al precedente.

Il modello OSI aiuta a scomporre un problema e a isolare la radice del problema. Idealmente, suggeriamo di adottare un approccio dal basso verso l’alto. Quando si tratta di WLAN, la maggior parte dei problemi WiFi si verifica nei primi due livelli del modello OSI. Quindi, se il problema può essere ristretto a un livello specifico, si può risparmiare del tempo prezioso ed evitare un inutile lavoro extra.

Modello ISO OSI Livelli

In questo articolo, comprenderemo la risoluzione dei problemi delle reti WiFi al livello 1 del modello OSI. Nel nostro prossimo articolo, ilustreremo il Layer 2. Tieni d’occhio il nostro blog Tanaza o attiva le tue notifiche per essere il primo a leggere il prossimo articolo.

Risolvere problemi di rete WiFi – Livello 1

Il livello 1 del modello OSI, include l’attrezzatura fisica coinvolta nella trasmissione e ricezione dei dati, come connettori, cavi, interruttori e fibra. In questo livello, i dati vengono convertiti in un bitstream, una serie di 1 e 0. Ciò significa che il livello fisico dei dispositivi, per impostazione predefinita, deve concordare il codice e le modulazioni; quindi, gli 1 possono essere separati dagli 0 su entrambi i dispositivi.

Come regola generale, il WiFi (802.11) opera sui primi due livelli del modello OSI, in altre parole, il livello fisico e il livello di collegamento dati. In generale, i problemi del livello fisico possono essere divisi in due gruppi principali: problemi di interruzione e di prestazioni.

Leggi le nostre 7 raccomandazioni chiave per pianificare una migliore progettazione WLAN.

Connessione interrotta

Indagare sui problemi di interruzione è il più semplice. Gli amministratori di rete possono iniziare semplicemente controllando che tutte le apparecchiature siano collegate correttamente, e che gli access points, gli switch, i cavi e i gateway siano accesi e online.

Problemi di prestazioni

D’altra parte, quando si approfondiscono i problemi di prestazioni, è fondamentale avere gli strumenti giusti per diagnosticare le prestazioni degradate. Un modo facile e veloce per capire i problemi di prestazioni è il ping dei dispositivi per sapere se il dispositivo di destinazione è attivo, il percorso di rete tra la fonte e la destinazione è giusto in entrambe le direzioni, e anche per misurare il tempo di andata e ritorno dei pacchetti per determinare i livelli di latenza e jitter. 

Il software Tanaza ha uno strumento ping incorporato che permette agli amministratori di rete di eseguire test ping di routine. Dopo il ping di un dispositivo, lo strumento visualizza i risultati del ping attraverso diagrammi dinamici. Questi grafici permettono agli utenti di ottenere una rapida panoramica della situazione della rete in modo veloce e organizzato, mentre allo stesso tempo indicano agli utenti la direzione di ciò che sta causando il problema del livello fisico.

Ulteriori informazioni riguardo a come risolvere problemi di rete

Come parte del check-up, consultate la configurazione dei driver del dispositivo e a quella degli access point. Generalmente, sono queste le ragioni principali per un guasto nella connettività. I driver radio e il firmware di prima generazione sono noti per possibili bug, che spesso causano problemi di connettività con access point nuovi di zecca. Assicurati che tutti i dispositivi client, quando possibile, abbiano gli ultimi driver installati e che tutti gli access point siano aggiornati con l’ultimo sistema operativo.

La piattaforma di gestione cloud di Tanaza WiFi permette agli amministratori di rete di aggiornare il firmware degli access point gestiti in cloud contemporaneamente senza la necessità di riavviare i dispositivi e da remoto. Con ogni release del firmware, Tanaza offre funzionalità chiavi in mano, patch di vulnerabilità e guida la sicurezza e la stabilità, per potenziare i tuoi dispositivi.

I segnali di radiofrequenza possono causare un altro potenziale problema di prestazioni. Un’entità esterna causa rumore che interferisce con il segnale o il flusso di dati attraverso la rete, influenzando non solo le prestazioni ma anche la copertura della WLAN, ad esempio, un microonde che interferisce con il segnale WiFi.

Avere i punti d’accesso che trasmettono a piena potenza, in particolare per distribuzioni interne, potrebbe portare a una copertura sovradimensionata, aumentando l’interferenza co-canale e i problemi di roaming, come gli sticky client. Quindi, abbassa un po’ la potenza dell’access point.

È sempre possibile evitare questi problemi con una buona progettazione WLAN. La maggior parte dei problemi che appaiono a causa di una progettazione WLAN inadeguata sono i buchi di copertura dovuti al posizionamento errato degli access point, all’orientamento dell’antenna e all’interferenza del co-canale. Progettate le vostre WLAN per la capacità e il tempo di trasmissione, non per la copertura. Leggete le nostre 7 raccomandazioni chiave per pianificare una migliore progettazione WLAN.

Stai cercando una piattaforma cloud per gestire i problemi al livello 1 del modello OSI?

Tanaza è una piattaforma cloud completa per i professionisti IT per gestire le reti WiFi. La nostra piattaforma permette agli MSPs, ai System Integrators, agli amministratori di rete e agli ISPs di migliorare i loro livelli di efficienza gestendo tutte le reti WiFi, gli access points, gli SSIDs e i clients da un’unica piattaforma.

Tanaza semplifica l’implementazione e la configurazione di più access points WiFi. Gli utenti possono gestire le impostazioni di centinaia di punti di accesso WiFi da un’unica piattaforma cloud controller. Tanaza permette di abilitare gli SSIDs, configurare gli indirizzi IP, impostare la potenza radio e i canali, e altro ancora dalla dashboard WiFi gestita.

Gli utenti possono aumentare l’efficienza operativa abilitando configurazioni a livello di rete e massimizzare la disponibilità del servizio. Configura gli access point senza riavviarli o riavviare i servizi. Applicare la stessa configurazione a più access point contemporaneamente, ogni access point aggiunto alla rete riceverà immediatamente le stesse configurazioni degli altri.

Tra le caratteristiche principali di Tanaza:

  • Configurazione centralizzata
  • Monitoraggio remoto
  • Accesso multiruolo
  • Roaming veloce
  • Hotspot integrato con analisi avanzata
  • Tanaza è compatibile con i marchi di access points più noti sul mercato, come Ubiquiti, Amer Networks, TP Link, LigoWave e altri. In alternativa, gli utenti possono scegliere dalla nostra linea di Tanaza Powered Devices: access point wireless precaricati con TanazaOS – il potente sistema operativo Tanaza basato su Linux.

 

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Come usare il modello OSI per risolvere i problemi delle reti a livello 2

by Marco Papavero | Jun 1, 2021 | Gestione Account Tanaza, Gestione del cloud, Monitoraggio della rete, Reti Wi-Fi, Reti Wireless, TanazaOS ITA

Come utilizzare il modello OSI per risolvere i problemi di rete a livello 2

Come usare il modello OSI per risolvere i problemi delle reti a livello 2

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Il nostro precedente articolo illustrava come usare il modello OSI al livello 1 per risolvere i problemi di rete. In questo articolo, discuteremo invece del modello OSI livello 2.

Giusto per rinfrescare la memoria, il modello OSI aiuta a scomporre un problema e a isolarne la radice. Idealmente, è meglio adottare un approccio dal basso verso l’alto, poiché la maggior parte dei problemi WiFi si verifica nei primi due livelli del modello OSI. Se il problema non è nel livello 1 o 2, non è un problema WiFi. 
In questo articolo, continuiamo il nostro cammino verso l’alto nel modello OSI livello 2, anche definito come livello del collegamento dati.

Modello OSI livello 2 – Risolvere i problemi WiFi nel collegamento dati

Il collegamento dati è il secondo livello del modello OSI. Fa riferimento a come i sistemi che usano un collegamento fisico cooperano tra loro.
Il modello OSI livello 2 aiuta a trasferire dati tra due dispositivi sulla stessa rete. I dati sono suddivisi in pacchetti. Il compito del livello di collegamento dati è quello di definire sequenze uniche per indicare l’inizio e la fine di ogni pacchetto. Inoltre, è direttamente responsabile del controllo del flusso e degli errori nelle comunicazioni intra-rete.

Il livello di collegamento dati ha due sottolivelli: il Logical Link Control (LLC), che interpreta l’elettricità, la luce e il WiFi in 1 e 0 che diventano i pacchetti di dati. L’altro sottolivello è il livello MAC (Media Access Control), responsabile dello spostamento dei pacchetti di dati dalla scheda di interfaccia di rete (NIC) all’altra attraverso un canale condiviso. Grazie ai protocolli MAC utilizzati nel sottolivello, i segnali inviati da diverse stazioni attraverso lo stesso canale, non si scontrano.

Le radio WiFi parlano tramite scambi di frame 802.11 al sottolivello MAC del livello di collegamento dati.

Ritrasmissione

Il problema più comune nel modello OSI livello 2 è la ritrasmissione che avviene nel sottolivello MAC. Tutto inizia quando un dispositivo trasmettitore invia un frame unicast a un dispositivo. Il dispositivo ricevente usa un controllo di ridondanza ciclica, detto ‘CRC’, per confermare l’integrità del pacchetto di dati ricevuto. Se il CRC passa, significa che il pacchetto di dati non è stato corrotto durante la trasmissione.

Il dispositivo ricevente invierà un frame di riconoscimento 802.11 ‘ACK’ al dispositivo trasmittente, per verificare la consegna del pacchetto di dati. Se si verifica una collisione durante la trasmissione delle informazioni o una parte del frame unicast è corrotta, il CRC fallirà. Così il dispositivo ricevitore non invierà un frame ACK al dispositivo trasmettitore.

A sua volta, il dispositivo trasmettitore trasmetterà nuovamente i frame, causando una ritrasmissione. Le ritrasmissioni hanno un alto impatto sulle reti WiFi in quanto creano un overhead extra del livello MAC. Inoltre, viene consumatp ulteriore tempo di trasmissione nel mezzo half-duplex.

Le ritrasmissioni di livello 2 hanno un effetto negativo. Per esempio, se il throughput scende e la latenza sale, molto probabilmente questo avrà un impatto su voce e video. Così, un aumento della latenza provocherà problemi di eco, e alte variazioni di jitter provocheranno un audio disgiunto. Come regola generale, per le chiamate WiFi, il tasso massimo di ritrasmissioni che la tua rete WiFi può gestire senza influenzare il servizio dovrebbe essere inferiore al 2%.

I motivi delle ritrasmissioni di livello 2 possono essere diversi. Per esempio, un’interferenza di radiofrequenza accoppiata a un basso rapporto segnale/rumore (SNR) dovuto a un design WiFi scadente. Entrambi accadono al livello 1. Inoltre, c’è la possibilità di interferenze di celle adiacenti e di un nodo nascosto che può anche causare percentuali più alte di ritentativi di livello 2.

Smontiamo le ragioni:

SNR (Signal-to-noise ratio)

È la differenza tra la potenza del segnale ricevuto e la potenza del rumore espressa in decibel. Le ritrasmissioni al livello 2 aumentano quando il rumore di fondo è vicino alla potenza del segnale ricevuto o se il segnale è troppo basso. Le statistiche da rispettare per le WLAN: una buona qualità del segnale dovrebbe essere tra 20 e 25 dB. Qualsiasi valore al di sotto di questi intervalli è considerata segnale di bassa qualità.

Interferenza RF

Gioca un ruolo significativo nelle ritrasmissioni nel livello 2. Le ritrasmissioni eccessive si verificano quando i frame sono corrotti a causa dell’interferenza RF, e quindi, il throughput si riduce in modo significativo. Se queste ritrasmissioni si verificano frequentemente, è essenziale capire la fonte per rimuovere il dispositivo di interferenza.

Channel interference 

Torniamo alle basi. Quando si progetta il piano di allocazione dei canali WLAN a 2.4GHz, assicurarsi di utilizzare correttamente i canali disponibili per 2.4GHz. Quando c’è una cella di copertura che si sovrappone e uno spazio di frequenza che si sovrappone, le possibilità di avere dati corrotti e tentativi di livello 2 sono notevolmente alte. Ricordati di impostare un modello di riutilizzo per i canali a 2.4GHz 1, 6, e 11 (USA) o 1, 5, e 9 – a volte si usa anche il 13 nelle distribuzioni per l’Europa. In questo modo, preverrai l’interferenza delle celle adiacenti nelle tue WLAN.

Nodo nascosto

Nel networking, un nodo nascosto significa che un nodo specifico parla con un access point WiFi ma non può “parlare” direttamente con altri nodi che hanno già una “conversazione” con quel access point. Questo dovrebbe far suonare tutti i campanelli, perché porta a problemi nel sottolivello MAC in quanto più nodi inviano pacchetti di dati all’access point allo stesso tempo, creando così interferenze a livello di AP, con conseguente perdita di pacchetti di dati.

Nota a margine

Quando c’è una frequente perdita di pacchetti, e quindi le ritrasmissioni si verificano maggiormente è fondamentale tenere d’occhio la percentuale di perdita di pacchetti e le ritrasmissioni. Tanaza ha uno strumento di ping incorporato nella piattaforma di gestione del cloud che consente di monitorare la perdita di pacchetti di dati e le prestazioni della rete per identificare i problemi di connessione in modo proattivo. Il nostro strumento di ping misura e registra il tempo di andata e ritorno dei pacchetti, che consente di conoscere i livelli di latenza tra i dispositivi. Inoltre, misura se si verificano perdite lungo il percorso mentre si esegue il test di ping.

Roaming

Un altro problema comune nel Modello OSI livello 2 è il roaming. A volte i problemi di roaming si verificano a causa di problemi di driver sul lato del dispositivo client, e dispositivi appiccicosi a causa di una cattiva progettazione WiFi. Di solito, il roaming migliora per quei dispositivi client che supportano i protocolli 802.11K.

Inoltre, il roaming ha una corrispondenza con la sicurezza WLAN. Quando i dispositivi client si spostano da un AP all’altro, hanno sempre bisogno di passare attraverso un processo di autenticazione con il nuovo AP. Quando gli AP agiscono in modo indipendente, stabilire un’autenticazione avviene ogni volta che il dispositivo client si sposta.

Per esempio, lo smartphone di un utente finale è connesso al WiFi dell’aeroporto – dove decine di AP coesistono nella stessa rete. Se l’utente finale è in movimento, senza l’inclusione degli standard 802.11r/k, lo smartphone si disconnette dall’AP esistente prima di stabilire una connessione con quello nuovo.

Di conseguenza, l’utente finale sperimenta la disconnessione WiFi e la latenza mentre si riconnette a un nuovo punto di accesso. Ciò si traduce in chiamate basate sul WiFi interrotte, siti web che si caricano lentamente, difficoltà nel caricare immagini sui social network e altre prestazioni negative.

La piattaforma cloud Tanaza WiFi supporta gli attuali protocolli di roaming veloce IEEE 802.11. Gli standard di roaming veloce sono sfruttati quando un dispositivo client è collegato a una password protetta o a un SSID vincolato in una rete wireless. Gli standard permettono al dispositivo client di passare rapidamente da un punto di accesso all’altro senza problemi. I dispositivi client non hanno bisogno di autenticarsi di nuovo al server RADIUS ogni volta che cambiano punto d’accesso.

Installando il sistema operativo TanazaOS sugli access point che non hanno il roaming all’interno del firmware stock, è possibile aggiungere ai dispositivi funzionalità di roaming secondo gli standard IEEE 802.11r/k/v. Il sistema operativo Tanaza consente la funzione di roaming veloce su reti multi-vendor di una varietà di access point WiFi con cui è compatibile.

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Come monitorare la larghezza di banda nelle reti WiFi

by Marco Papavero | Jun 1, 2021 | Gestione Account Tanaza, Gestione del cloud, Monitoraggio della rete, Reti Wi-Fi, Reti Wireless, TanazaOS ITA

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Come monitorare la larghezza di banda di una rete WiFi

Come monitorare la larghezza di banda nelle reti WiFi

Quando si costruisce un’infrastruttura WLAN, è necessario comprendere come monitorare la larghezza di banda. Per fare ciò è fondamentale fare un’analisi precisa dei requisiti di larghezza di banda così da bilanciare correttamente prestazioni e costi. La larghezza di banda gioca un ruolo fondamentale nella progettazione e nel mantenimento di una rete funzionale.

In questo articolo, presenteremo perché è importante considerare e monitorare adeguatamente i requisiti di larghezza di banda della rete WiFi che si sta per implementare, per eseguire l’esperienza di rete più affidabile.

Che cos’è la larghezza di banda? 

La larghezza di banda è la capacità di un canale di trasmettere dati. Durante la trasmissione, le informazioni sono inviate in un sistema binario, un linguaggio che codifica i dati usando solo due simboli (spesso definiti come “1” e “0”, o “on” e “off”), ognuno dei quali è chiamato bit.

L’unità di base di questo linguaggio, il byte, è composto da 8 bit. La larghezza di banda determina, quindi, il numero di byte che possono essere trasmessi sulla connessione. L’unità di misura è il bit al secondo (bps). Per esempio, un video a bassa definizione della durata di 15 secondi, del peso di 1 Megabyte, può essere scaricato da un sito Internet sul vostro computer in 3-5 minuti se la connessione avviene via modem (56 kbps) o linea ISDN (da 64 a 128 kbps). La stessa azione richiede invece qualche secondo se la connessione è a banda larga, come quella con le fibre ottiche (oltre 1000 Gbps).

 

Che cos’è larghezza di banda della rete?

La larghezza di banda della rete è la capacità di un collegamento di comunicazione di rete di trasmettere il massimo volume di dati da un punto all’altro di una rete di computer o di una connessione Internet in un determinato lasso di tempo, di solito un secondo. La larghezza di banda ha lo stesso significato di capacità e definisce la velocità di trasferimento dei dati.

La larghezza di banda, però, non è una misura della velocità della rete.

Di fatto, le parole “larghezza di banda” e “velocità” sono spesso usate erroneamente come sinonimi. La spiegazione di questo equivoco può essere, in parte, dovuta al loro uso nelle pubblicità degli ISPs che si riferiscono alla velocità quando intendono la larghezza di banda. Infatti, la velocità si riferisce al tasso al quale i dati possono essere inviati, mentre la definizione di larghezza di banda è la capacità di tale velocità.

 

Perché è così importante controllare i requisiti di larghezza di banda della rete prima di implementare una rete?

La larghezza di banda può essere paragonata al volume d’acqua che può scorrere attraverso un tubo. Se il tubo è più grande, l’acqua può scorrere in una quantità enorme attraverso di esso, tutta in una sola volta. La larghezza di banda funziona allo stesso modo. Più larghezza di banda ha una connessione dati, più dati può inviare e ricevere contemporaneamente.

Si consideri che in qualsiasi tipo di luogo di distribuzione, ci siano limiti di larghezza di banda. Questo significa che c’è un vincolo di spazio per il flusso dei dati. Pertanto, più dispositivi in una singola area devono condividere la larghezza di banda. Alcuni dispositivi richiedono molta più larghezza di banda di altri. Una maggiore larghezza di banda è assolutamente necessaria se si deve mantenere una velocità adeguata su diversi dispositivi.

Quando è necessario calcolare la larghezza di banda?

Streaming, giochi e altre attività ad alto utilizzo richiedono una certa quantità di velocità di banda per ottenere la migliore esperienza senza buffering o lag. E più larghezza di banda può fornire la tua rete, più velocemente funzioneranno i tuoi dispositivi.

Prima di iniziare a progettare la tua rete WiFi, dovresti seguire alcuni passi per raggiungere il tuo obiettivo di larghezza di banda.

  • Stimare quanti dispositivi saranno connessi alla rete WiFi simultaneamente;
  • Calcolare il requisito di larghezza di banda dell’applicazione;
  • Calcolare i requisiti di larghezza di banda della rete;

1) Stimare quanti dispositivi saranno connessi alla rete WiFi simultaneamente

La maggior parte degli access points e dei router wireless di fascia medio-alta possono avere 255 dispositivi collegati alla volta. Tuttavia, solo perché si possono ipoteticamente collegare 255 dispositivi a un singolo router/access point WiFi non significa che si dovrebbe.
Ogni computer o dispositivo aggiunto alla tua rete degraderà la larghezza di banda disponibile per gli altri dispositivi che utilizzano la stessa connessione. Tutti questi dispositivi condividono la stessa rete wireless e la stessa connessione Internet dal tuo provider di servizi a banda larga. In questo caso, la congestione non riguarda necessariamente le connessioni wireless.

Esempio

Se volete stimare quanti dispositivi concorrenti saranno connessi, considerate, per esempio, un hotel con 18 camere per 2 persone ciascuna. L’hotel ha 36 ospiti se è completamente prenotato. Se ogni ospite ha 1,2 dispositivi, si hanno circa 43 dispositivi in totale. Possiamo supporre che solo 20 di 43 possono essere connessi o generare un traffico significativo allo stesso tempo.

2) Calcolare il requisito di larghezza di banda dell’applicazione

I tuoi requisiti di larghezza di banda dipendono anche dall’uso di Internet che i tuoi ospiti fanno mentre sono connessi alla tua rete WiFi. Alcune applicazioni Internet, come la navigazione web e la messaggistica istantanea richiedono una larghezza di banda inferiore, mentre altre applicazioni, come lo streaming video e le chiamate VoIP, richiedono un utilizzo della larghezza di banda di livello superiore.

Per implementare una WLAN ad alte prestazioni, i progettisti di rete devono considerare variabili esterne, come i requisiti delle applicazioni nelle reti di larghezza di banda e di throughput.
Tanaza offre un modo utile per calcolare il requisito di larghezza di banda di una rete. Abbiamo creato lo strumento “Access Point Selector” per suggerire l’access point ideale per luogo e tipo di applicazione. Tuttavia, è anche utile per stimare la larghezza di banda richiesta per la connessione dell’utente.

Nell’immagine qui sotto, puoi controllare la larghezza di banda necessaria e il throughput richiesto per le applicazioni principali, come messaggistica, e-mail, social media, video chiamate, chiamate VoIP, navigazione web, condivisione di file e streaming video.

Larghezza di Banda
O se vuoi andare più nello specifico, la FCC (Federal Communications Commission) fornisce una serie di linee guida per i Mbps necessari in base all’attività digitale.

In alternativa, è possibile misurare i requisiti di larghezza di banda in base all’utilizzo. Il grafico qui sotto confronta la velocità minima di download (Mbps) necessaria per un uso domestico leggero, moderato ed elevato con uno, due, tre o quattro dispositivi alla volta (come un portatile, un tablet o una console di gioco).

Larghezza di Banda suddivisi per Utilizzo
Riconsideriamo l’esempio dell’hotel completamente prenotato con una capacità massima di 36 ospiti. Supponendo che ogni ospite abbia 1,2 dispositivi, si hanno circa 43 dispositivi, di cui 35 sono connessi alla rete simultaneamente. Tutti loro stanno navigando in diverse applicazioni.

Utilizzando il nostro strumento Access Point Selector, in un hotel con 35 utenti simultanei che utilizzano servizi di chat/messenger, e-mail, social media, navigazione web e video streaming, si avrà, come risultato, una larghezza di banda stimata per utente di 3,33 Mbit/s. Ciò significa che l’hotel avrebbe bisogno come minimo di: Larghezza di banda della posizione – 117 Mbit/s.

3) Calcolare i requisiti di larghezza di banda della rete

Come già detto, l’unità di misura della larghezza di banda è il bit al secondo (bps). Ma le reti moderne hanno una capacità maggiore. Sono per lo più misurate in milioni di bit al secondo (megabits al secondo, o Mbps) o miliardi di bit al secondo (gigabits al secondo, o Gbps).

Inoltre, le connessioni di larghezza di banda possono essere simmetriche quando la capacità dei dati è la stessa nel caricare o scaricare i dati, e asimmetriche quando la capacità di download e upload non sono uguali. Nelle connessioni asimmetriche, la capacità di upload è solitamente inferiore a quella di download.

Oltre ai test, devi calcolare quanta larghezza di banda è necessaria per eseguire tutte le applicazioni della tua rete. Per capire di quanta capacità hai bisogno, devi calcolare il numero massimo di utenti che potrebbero usare la connessione di rete simultaneamente e moltiplicare quel numero per la capacità di banda richiesta da ogni applicazione.

Per calcolare la necessità di larghezza di banda richiesta si può usare la seguente formula:

(Throughput dell’applicazione) x (Numero di utenti concorrenti) = Throughput aggregato dell’applicazione

Tornando all’esempio dell’hotel,

(3.33 Mbps) x 35 utenti concorrenti = 117 Mbps

Nota: il risultato che ottieni qui potrebbe superare la larghezza di banda che i fornitori di servizi internet offrono.

Quando si calcolano le esigenze di larghezza di banda, si tratta di una stima teorica del limite superiore della domanda che può aiutare a calcolare il numero di punti di accesso necessari per supportare le richieste di larghezza di banda in una posizione specifica.

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